Su questo blog (e sulla protesta dei ricercatori)

Il progetto di riforma universitaria in discussione in Parlamento e la “manovra finanziaria” del 2010 sono l’ultimo passo di una lunga serie di provvedimenti e di scelte finanziarie che stanno portando allo smantellamento dell’università e della scuola pubblica in Italia.

Questo blog nasce con lo scopo di ospitare notizie, commenti e riflessioni sulla protesta condotta dai ricercatori dell’Università di Sassari assieme a tutti coloro che, dentro o fuori dell’ateneo sassarese, ne condividono le ragioni.

Le ragioni e la forma di protesta decisa dai ricercatori sono …

Le ragioni e la forma di protesta decisa dai ricercatori sono formulati nel seguente documento elaborato nel maggio 2010:

Al Magnifico Rettore
Al Preside della Facoltà di……
Ai Presidenti dei Corsi di laurea della Facoltà
UNIVERSITÀ DI SASSARI

Noi sottoscritti ricercatori della Facoltà di ….. sottoponiamo alla attenzione della S.V. le seguenti considerazioni:

PREMESSA

Il 2/12/2009 è stato assegnato alla 7ª Commissione permanente del Senato, in sede referente, il Disegno di Legge “Gelmini” (S.1905) in materia di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario. Nonostante il DdL affronti tanti aspetti ed introduca sostanziali novità, per quanto riguarda i ricercatori nulla prevede in concreto circa la possibilità di una legittima progressione di carriera, reiterando di fatto la messa ad esaurimento della categoria.

Alcuni provvedimenti contenuti nel DdL, uniti alla diminuzione dei finanziamenti che in alcuni casi sono insufficienti a far fronte alla spese ordinarie, sembrano addirittura voler punire gli attuali ricercatori anziché sottolinearne la preziosa e fattiva disponibilità a ricoprire incarichi didattici aggiuntivi rispetto ai consueti compiti istituzionali.

Nello specifico, dall’analisi del DdL emerge quanto segue:

  • il ricercatore viene escluso dagli organi di governo degli Atenei;
  • manca qualsiasi riconoscimento dell’attività didattica frontale che gran parte dei ricercatori ha svolto gratuitamente soprattutto dopo l’entrata in vigore della riforma dei corsi di laurea;
  • vengono completamente ignorate le competenze e le capacità, acquisite col tempo e la pratica sul campo, di trasmettere il sapere, contribuendo a mantenere elevato il livello della docenza;
  • è prevista una nuova figura di ricercatore a tempo determinato, con obbligo di didattica, che risulta essere in forte contrapposizione con la figura dei ricercatori a tempo indeterminato e che risulta discriminatoria anche rispetto alle possibili progressioni di carriera.

Si tratta di discriminazioni inconcepibili che tendono ad emarginare ed umiliare l’attuale ricercatore, sminuendone quelle competenze scientifiche e didattiche che, in molti casi, risultano essere superiori a quelle richieste per accedere al ruolo di seconda fascia.

PER QUESTI MOTIVI

Noi sottoscritti, con senso di responsabilità nei confronti degli studenti, delle loro famiglie e dei colleghi, ci impegniamo a portare regolarmente a termine l’anno accademico in corso.

Allo stesso tempo ci vediamo costretti, nostro malgrado, anche aderendo allo stato di agitazione deciso all’unanimità dall’assemblea nazionale dei ricercatori universitari, riunitasi il 15 aprile 2010 all’Università di Roma “La Sapienza”, a manifestare la nostra

INDISPONIBILITÀ A TENERE INSEGNAMENTI PER IL PROSSIMO ANNO ACCADEMICO 2010-2011

in codesta Facoltà.

Nel caso in cui, entro l’inizio del prossimo anno accademico, dovessero essere emanati dei provvedimenti legislativi che tengano conto delle legittime aspettative dei ricercatori, noi sottoscritto siamo pronti a riconsiderare la nostra posizione.

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